Trenino Termini-Giardinetti: ora si ferma a Centocelle (tanto c'è la metro C, dicono)

Il trenino della linea Termini-Giardinetti, ora Termini-Centocelle


Dopo aver aumentato gli abbonamenti e il biglietto da 1 euro a 1,50, Atac è arrivata sostanzialmente al fallimento, con le razionalizzazioni del trasporto pubblico che di fatto si sono strasformate in tagli delle frequenze dei bus. Sulla Casilina, con la scusa della presenza della metro C (che ancora non collega con nessun altra linea metro, visto che per arrivare a piazza San Giovanni bisogna fare qualche centinaio di metri a piedi) hanno arretrato il capolinea del trenino da Giardinetti a Centocelle. Era previsto che accadesse (dovrebbero cominciare i lavori per fare la stazione a ridosso della fermata della metro c, all'incrocio con viale Palmiro Togliatti. Non si sa però quale sarà il futuro della ex Termini-Giardinetti oramai Termini-Centocelle. L'ex assessore ai trasporti di Roma Capitale Guido Improta se ne uscì con una tramvia che da Centocelle virasse verso viale dei Romanisti e da lì proseguire fino all'ospedale di Tor Vergata. Ciò significherebbe un grande cantiere di anni e anni. C'è chi, nel comitato di quartiere di Tor Pignattara, propone la realizzazione di un trenino metropolitano come a Sassari: una linea che continui ad usare i binari a scartamento ridotto (rispetto a quelli del tram) per garantire un servizio non completamente sovrapponibile con la metro C (basti pensare a Tor Pignattara e Quadraro Vecchio).

In tutto questo il biglietto che fu aumentato durante la gestione Alemanno (quella che, grazie all'assunzione in Atac di amici e parenti come impiegati, ha causato il crack definitivo) fu portato a 100 minuti ma non per le metro, per cui vale una sola corsa.

Tutto ciò diventa scandaloso nel momento in cui il servizio di trasporto pubblico è stato ridisegnato per spingere le persone a usare la metro C anziché altre linee. Sarebbe opportuno che il tempo valesse anche per le metro, eventualmente abbassando a 90 minuti il tempo di utilizzo dello stesso. Sarebbe anche un modo per favorire l'utilizzo saltuario dei mezzi pubblici, anche se di questi tempi passa un po' la voglia.